Giuseppe Conte (M5S) attacca duramente Giorgia Meloni (FdI) sui dazi americani, accusandola di essere "sparita" dopo aver promesso un ruolo centrale nei negoziati con Donald Trump. Il leader del Movimento 5 Stelle ironizza su Facebook: "Chiamate 'Chi l'ha visto?' per trovare Meloni".
L'ex premier critica la premier per non aver spiegato ai cittadini l'arrivo delle "letterine con i dazi al 30%" dopo aver "sbandierato un suo ruolo centrale nelle trattative con Trump per 'zero' dazi". Conte accompagna il post con l'immagine di Meloni che nasconde la testa nella giacca del tailleur durante una seduta alla Camera nel marzo 2024.
Conte accusa Meloni di cedimenti
"La classica e vecchia politica", scrive Conte, accusando la premier di aspettare "che passi la nottata senza metterci la faccia" in attesa del "prossimo complotto immaginario da sbandierare". Il presidente M5S elenca i presunti fallimenti del governo: "dalle firme in Europa per i tagli da 13 miliardi l'anno all'Italia, fino al Riarmo pro Germania, all'aumento delle tasse, al crollo di stipendi e produzione industriale".
Secondo Conte, la "tattica sposata da Meloni di abbassare la testa su tutto ha peggiorato la situazione". L'ex premier sostiene che il governo ha concesso a Trump "sconti sulle tasse dei miliardari del web statunitensi" e "acquisti di gas americano che gonfiano le nostre bollette".
Rischio di 200mila posti di lavoro
Il leader M5S critica anche l'adesione alla richiesta di Trump di "spendere in armi 445 miliardi in più per il prossimo decennio", definendola "un irresponsabile cedimento, una resa totale che ci ha privato di qualsiasi potere negoziale". Conte parla di "incapaci" che hanno "accettato tutte le richieste di Trump e svenduto il proprio Paese".
L'ex premier avverte sulla "concreta prospettiva di dazi al 30%, che potrebbero costarci sino a 35 miliardi e quasi 200mila posti di lavoro". Secondo Conte, non servivano "abili ed esperti negoziatori" ma bastava "affrontarla con forza e dignità".
Appello per governanti "con la schiena dritta"
Conte conclude sostenendo che Meloni doveva mostrare "consapevolezza che era lì non per acquisire benemerenze personali agli occhi di Trump, ma per tutelare un'intera nazione, l'Italia, e un intero popolo, gli Italiani, che sono già in grande sofferenza". Il leader M5S chiede di avere "l'umiltà di ascoltarci e confrontarsi: l'Italia e l'Europa sono più forti e grandi di come le hanno ridotte in questi mesi".
"Meritiamo governanti che quando parlano della propria patria sappiano agire di conseguenza, con la schiena dritta", conclude Conte nel suo attacco alla premier.
(AGI) www.agi.it Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.